Uomo e donna si guardano supini sul letto:
i due corpi si stendono grandi e spossati.
L’uomo è immobile, solo la donna respira più a lungo
sono scarne e nodose, nell’uomo. Il bisbiglio
della strada coperta di sole è alle imposte.
L’aria pesa impalpabile nella grave penombra
e raggela le gocciole di vivo sudore
sulle labbra. Gli sguardi delle teste accostate
sono uguali, ma più non ritrovano i corpi
come prima abbracciati. Si sfiorano appena.
Muove un poco le labbra la donna, che tace.
Il respiro che gonfia il costato si ferma
volge il viso accostandogli la bocca alla bocca.
Ma lo sguardo dell’uomo non rnuta nell’ombra.
Gravi e immobili pesano gli occhi negli occhi al tepore dell’alito che ravviva il sudore,
desolati. La donna non muove il suo corpo
molle e vivo. La bocca dell’uomo s’accosta.
Ma l’immobile sguardo non muta nell’ombra.