Furtiva mano di un fantasma occulto
fra le pieghe del buio e del torpore mi scuote,
e io mi sveglio,
ma nel cuore notturno non trovo gesto o volto.
Un antico terrore che insepolto porto nel petto,
come da un trono scende sopra di me senza perdono,
mi fa suo servo senza cenno o insulto.
E sento la mia vita di repente
legata con un filo di Incosciente
a ignota mano diretta nell’ignoto.
Sento che niente sono se non l’ombra
di un volto imperscrutabile nell’ombra:
e per assenza esisto, come il vuoto.
phot. Peter Lindbergh |