Ora si piega la visione acuta delle cose superne
sopra il linguaggio oscuro di un presente
pienamente scontato. All’improvviso
vuoto è fatto nel grembo già maturo
di letizia inumana. In un profluvio
d’ipotetico pianto si insapora,
velame spento di una forza antica
poggiata sopra il fremito più basso
d’un fuoco, in forza del divino, vivo.
E così Morte inizia la sua insidia
con un violento grido circolare.
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- Alda Merini -
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