lunedì 16 aprile 2018

Il gelsomino notturno




E s’aprono i fiori notturni,
nell’ora che penso ai miei cari.



E s’aprono i fiori notturni, 
nell’ora che penso ai miei cari. 
Sono apparse in mezzo ai viburni 
le farfalle crepuscolari.   

Da un pezzo si tacquero i gridi 
là sola una casa bisbiglia. 
Sotto l’ali dormono i nidi, 
come gli occhi sotto le ciglia.   

Dai calici aperti si esala 
l’odore di fragole rosse. 
Splende un lume là nella sala. 
Nasce l’erba sopra le fosse.   

Un’ape tardiva sussurra 
trovando già prese le celle. 
La Chioccetta per l’aia azzurra 
va col suo pigolio di stelle.   

Per tutta la notte s’esala 
l’odore che passa col vento. 
Passa il lume su per la scala; 
brilla al primo piano: s’è spento…   

è l’alba: si chiudono i petali 
un poco gualciti; si cova, 
dentro l’urna molle e segreta, 
non so che felicità nuova.
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- Giovanni Pascoli -
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