sabato 21 aprile 2018

Un'ultima lettera mai imbucata



...come una piuma mossa da un venticello arguto
o ala che consenta
di volare un po’ lontano
e guardarmi a distanza

photo Jean Lariviere


– eppure 
di questa sofferenza che è me, che è impasto 
del mio corpo, del mio cuore, 
vorrei 
avere almeno
un segno che mi potesse staccare 
dal mio essere corporale: 
come una piuma mossa da un venticello arguto 
o ala che consenta 
di volare un po’ lontano 
e guardarmi a distanza 
per conservare quasi fosse di un altro un’immagine 
destinata a una memoria 
o anche meno: 
un semplice rimpianto di me stesso 
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- Alberto Bevilacqua -
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